Terapia antalgica 2020-01-21T15:14:15+00:00

Terapia antalgica

I punti doloranti presenti nei muscoli si possono eliminare con un anestetico locale il cui effetto può essere talvolta potenziato somministrando un corticosteroide..

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Eseguiamo le infiltrazioni intrarticolari quando il dolore articolare non è stato eliminato utilizzando trattamenti abituali non invasivi. Usiamo una combinazione di un corticosteroide ed un anestetico.

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I farmaci che usiamo svolgono un’azione antinfiammatoria, rilassano gli spasmi muscolari e alleviano il dolore.

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Il dry needling, ovvero l’agopuntura occidentale, è una tecnica di rilassamento dei punti trigger miofasciali in cui si usano aghi molto sottili. I punti trigger sono dei punti molto sensibili nei nostri muscoli che fanno male se esercitiamo pressione su di loro e all’attivazione del muscolo in cui si trovano. Prima, palpando, identifichiamo il punto trigger responsabile della sindrome dolorosa interessata, poi inseriamo un ago attraverso la cute e disattiviamo i punti trigger attivi, alleviando così il dolore. Questa tecnica si basa sulla conoscenza moderna della neuroanatomia ed i suoi effetti positivi sono scientificamente provati.

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Il metodo ESWT (dall’inglese extracorporeal shock wave therapy) si basa sugli impulsi acustici generati all’esterno del corpo che si trasformano in onde d’urto. Queste si propagano attraverso una sonda e attraverso la cute nelle profondità delle strutture (muscoli, tendini, legamenti). Tale metodo è stato introdotto circa 35 anni fa per la cura dei calcoli renali ed è stato successivamente utilizzato in altre aree, come per esempio la fisioterapia. Funziona in modo da ridurre la sensibilità dei recettori del dolore e accelerare la rigenerazione dei tessuti in condizioni di dolore cronico. In caso di calcificazioni, si cerca di frantumarle in frammenti più piccoli che possono quindi essere riassorbiti. Il trattamento è comunemente usato nei casi di entesopatie croniche e tendinopatie con o senza calcificazioni. Le diagnosi più comuni per utilizzare questo metodo sono:
– epicondilite (gomito del tennista)
– epitrocleite (gomito del golfista)
– malattia di Sinding-Larsen-Johansson
– fascite plantare (tacco del pareggiatore)
– sindrome da stress tibiale mediale
– sindrome della cuffia dei rotatori
– tendinosi calcifica
– achillodinia (tendinosi achillea)
– borsite trocanterica
– pseudoartrosi (fratture non saldate)
– sindrome del tunnel carpale.
In queste condizioni stimoliamo la vascolarizzazione, accelerando la rigenerazione e la guarigione. Possiamo utilizzare questo metodo nei casi di rigidità muscolare o nodi che si manifestano nelle sindromi di dolore cronico nell’area spinale, rilassando così lo spasmo muscolare e alleviando il dolore. La terapia con onde d’urto non viene utilizzata durante la fase acuta (l’infiammazione) o immediatamente dopo una lesione. Prima di cominciare la terapia è necessario interrompere la somministrazione di farmaci antinfiammatori (antireumatici non steroidei – FANS), che potrà essere ripresa quattro settimane dopo aver completato la terapia con onde d’urto.

La terapia dura dai 15 ai 20 minuti. In genere sono sufficienti 5 terapie ad intervalli settimanali. Nel nostro centro Fiziatrija ci avvaliamo di onde radiali con la frequenza da 10 a 20 Hz, emettendo dalle 1500 alle 3000 onde d’urto fino a 4 bar. Utilizziamo due applicatori, ovvero in una prima fase l’applicatore R 15 per un trattamento focalizzato, seguito dal D20-s D-ACTOR che copre un’area più estesa.

L’efficacia è del 70–90%, un risultato ottimo dato che si tratta di disturbi cronici e difficilmente curabili. Nelle prime 24–72 ore dopo la terapia si può verificare un aumento transitorio del dolore, seguito da una riduzione. Siccome questo metodo avvia il processo rigenerativo, il suo effetto si protrae per alcune settimane o fino a tre mesi dopo l’applicazione. Alcuni pazienti provano sollievo immediatamente dopo la terapia, il più delle volte dopo alcuni giorni e altri dopo varie settimane. Effetti collaterali transitori che si verificano fino a 48 ore dopo la terapia possono includere un aumento del dolore, un livido nel punto dell’applicazione e, raramente, mal di testa.

Per garantire un trattamento efficace è necessaria, anzitutto, una diagnosi esatta formulata da un medico specialista, ossia la nostra specialista di medicina fisica e riabilitativa che si avvale anche di diagnostica per immagini supplementare (ecografia, risonanza magnetica, radiografia). Oltre alla terapia con onde d’urto, si consiglia al paziente di modificare anche le proprie abitudini riguardo all’attività fisica e il riposo. Inoltre è raccomandabile anche la terapia fisica tradizionale che comprende esercizi terapeutici e tecniche manuali.

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LASER AD ALTA ENERGIA (K-LASER CUBE 4)
Negli ultimi anni la tecnologia laser e l’uso degli apparecchi laser nella fisioterapia hanno fatto grandi progressi. I laser “freddi” a bassa energia utilizzati finora, che agiscono soprattutto in superficie (fino ad 1 cm di profondità) con una potenza di 0,1 W, sono stati sostituiti dai laser di nuova generazione ad alta energia che penetrano nelle strutture anche 10 cm in profondità. Questo significa che agiscono sulle inserzioni di tendini, legamenti ed articolazioni dell’intero corpo umano. In confronto al laser freddo tradizionale, la potenza di uscita del laser ad alta intensità è dalle 50 alle 100 volte più alta, la sua lunghezza d’onda è ottimale con una minore perdita di potenza attraversando il tessuto, ed il suo effetto terapeutico agisce anche nei tessuti profondi. Grazie a queste proprietà, la durata del trattamento con il laser ad alta energia è molto più ridotta, l’effetto antidolorifico è più potente e le indicazioni d’uso più ampie. I suoi effetti maggiormente pronunciati sono l’azione antinfiammatoria e biostimolante (riparazione e rigenerazione del tessuto), oltre al rapido effetto antidolorifico.

I pazienti del nostro centro Fiziatrija Izola hanno a disposizione un laser di ultima generazione, il K-Laser Cube 4, con una potenza di uscita di 20W e lunghezze d’onda di 660nm, 800nm, 905nm e 970nm, utilizzato in patologie muscolo-scheletriche, lesioni di tessuti molli, edemi e nell’agopuntura laser. Il trattamento con il laser ad alta energia è indicato per le seguenti patologie:
 Dolori acuti in seguito a lesioni e infiammazioni di tendini e legamenti, contusioni dei tessuti molli sulle estremità e distorsioni
 Lacerazioni parziali di muscoli e tendini (tendine di Achille, tendini della spalla, muscoli maggiori)
 Sindromi da sovraccarico (tacco del pareggiatore o fascite plantare, epicondilite, inserzioni di tendini e legamenti del ginocchio, dell’anca e della spalla dolenti)
 Distorsioni del rachide cervicale e muscoli del collo dolenti in seguito a una tensione
 Mal di schiena acuto (lombalgia)
 Punti trigger dolorosi
 Alterazioni degenerative delle articolazioni maggiori e minori delle dita della mano
 Linfedema postraumatico.
Si consigliano da 5 a 6 applicazioni di K-Laser sulla parte colpita ogni due giorni. È possibile anche combinarle con la terapia con onde d’urto o le tecniche di fisioterapia manuali.

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Le correnti diadinamiche ed interferenziali e la TENS terapia producono un effetto antalgico e antinfiammatorio sui tessuti. Allo stesso tempo, la tensione muscolare si allenta, il metabolismo cellulare accelera e la vascolarizzazione nei tessuti aumenta.

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Il massaggio terapeutico medico è un metodo naturale destinato a mantenere o ristabilire la salute. Oltre ad alleviare ed eliminare i dolori, il massaggio manuale svolge un effetto rilassante sulla psiche. Utilizziamo tale tecnica a scopo di rilassare e distendere le fibre muscolari e sciogliere i nodi causati dalla tensione o dallo stress. Ha effetti benefici anche sulla circolazione sanguigna poiché aumenta il livello d’ossigeno nei tessuti, facilitando così la rigenerazione dei muscoli e delle altre strutture.

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Promuoviamo la salute.

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